Ribaltata

Solo per dire che alla prima gara di corsa in montagna della stagione ho preso una ribaltata 😉

Purtroppo era una staffetta (campionati italiani di corsa in montagna a staffetta, Castle Mountain Running, Arco) e mi sento responsabile anche nei confronti dei miei compagni per il risultato, fosse stata una individuale sarei semplicemente esploso come un petardo cinese. Invece le chances di vittoria si sono rapidamente dissipate come le mie forze sui tornantini verso il castello di Arco. Those mountains aren’t going to be climbed by themselves.

C’è un po’ di lavoro da fare ma anche la consapevolezza che il passaggio a uno step successivo nella corsa in montagna fosse legato al miglioramento di alcune qualità in pianura, soprattutto velocità e elasticità. Questa è l’eredità fisica che il progetto legato ai 10000m mi ha lasciato, insieme a molto altro che certamente va oltre i mitocondri e l’ATP.

Forse sono anche più tranquillo così rispetto a una gara incolore e mediocre: fosse andata bene non mi sarei accorto di nulla, ora invece ho maggiore consapevolezza di me stesso e di come sono. Certo è che correre forte in montagna non è per nulla scontato e questo dimostra ancora una volta come abbia un valore in sè al pari delle altre specialità.

 

Mi viene in mente

“Spesso riesco a esser debole anch’io

inciampo, cado,

mi asciugo il capo e sono di nuovo Corrado”

 

che ascoltavo in loop nell’estate 2014, ed è una bella idea. Mi sento un po’ sollevato di aver sbagliato una gara anche perchè le cose perfette non riesco a farle, e finalmente doveva succedere. Comunque è stato bello vedere gli altri andare forte davvero, il pompage è stato massimo.

Tornerò a scrivere un paio di appunti sui 10000m di Londra perchè meritano il loro spazio, ma nel frattempo ho avuto casini a casa e un esame di antropologia tra i lacci.

 

Photo: Alice Russolo

 

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