MareMontana 2019 – High hopes

Ho avuto la possibilità e la fortuna – per svariati motivi, inutili ai fini del pezzo – di assistere alla MareMontana 2019, gara di trail di 45km scelta come prova di selezione per i mondiali di Miranda do Corvo – Portogallo 2019.  Il primo show-down di agonismo vero della stagione 2019, iniziato ben prima delle luci di un’alba arrivata un’ora prima, accompagnata dal richiamo ancestrale del didjeridoo, è andato.

Dai vari report e post che ho letto dopo la gara, il leit-motiv era uno: il livello era alto.

Certo, era alto. Finalmente era alto, mi viene da pensare. Finalmente si è corso forte. Non è proprio così che dovrebbe essere? Non vi ha entusiasmato seguire la testa della corsa, sfrecciare sulla sterrata tra Boissano e Verzi per non perdere un passaggio, spazientirsi se il live tracking sullo smartphone non si aggiornava, vedere Cheraz davanti costantemente con il fiato sul collo di Dega e Cagnati, e Bani così vicina a Elisa Desco nei primi check-point?

Non è così che dovrebbe essere la selezione della squadra per un mondiale? E’ l’incertezza a rendere interessante la competizione. Gli applausi servono alla fine, non prima di partire: per sottolineare un risultato fuori dall’ordinario, non per uno scontato o già scritto.

Lo sport cresce se i suoi migliori interpreti hanno il coraggio, la voglia e la possibilità di competere tra loro. Lo si è visto la scorsa stagione, durante appuntamenti clou dell’anno: Sierre-Zinal 2018 su tutte, dove non solo gli atleti della corsa in montagna, ma anche quelli dello skyrunning e del trail e della strada si sono scontrati senza esclusione di colpi. Dove Kilian e Simpson hanno davvero dimostrato di essere dei fuoriclasse.

Mi ritorna in mente UTMB 2017, per rimanere nell’ambito trail. Dove forse D’Haene ha spostato un po’ più in là gli estremi di definizione dell’ultratrail.

Penso a ciò che rappresenta per me l’attesa per London Marathon 2019, tra poche settimane, dove la starting list è da allucinazioni e lo scorso anno Mo Farah ha commentato “I was looking at it (4:22 first mile) and thinking oh my god”.

Questo è il fremito di entusiasmo che provo ogni volta che atleti straordinari corrono la stessa gara, come è stato ad mondiali di cross ad Aarhus2019 la scorsa settimana. Quando poi sono uscito in bici (perché  purtroppo ancora non sto correndo) su di giri come nei bei tempi e ho pestato fuori una media (per me) senza senso.

Nel suo piccolo, MareMontana 2019 mi ha esaltato e riacceso un po’ di quella voglia di resistere, “that single bloody-minded will to hang on”.

@fra_puppinho

photos: @fra_puppinho, lapeppina

2 Comments

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Skolareply
10/04/2019 at 13:17

Non poi così alto alla fine …

Francesco Puppireply
19/04/2019 at 07:43
– In reply to: Skola

Vero. Sei abituato all’aristocrazia del MR 😉

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