Bergen – Hochfellnberglauf
…Unlike any other place
Una delle gare che più mi entusiasma, il percorso perfetto, la storia, i campioni, l’atmosfera…un uomo, Bibi, una leggenda, un pioniere che oltre vent’anni fa, insieme a un pugno di romantici, diede vita al primo Grand Prix della corsa in montagna internazionale. La classica di inizio autunno, come può essere Il Lombardia nel ciclismo…
Bergen, il Chiemgau, la fonte Adelholzener, lo Ski Club. La Mittelstation, i tornantini, il sentiero a tratti tecnico, i ritmi che non si possono capire.
Gara che ha visto consumarsi sfide epiche, e tutti i migliori competere: Wyatt, Schmuck, Dega, Molinari, Krupicka, Mamu e ancora Mudge, Mayr, Pirchtova, Confortola, Murigi…
A Bergen ho corso quattro volte, la prima nel 2014; il mio miglior risultato lo scorso anno, quando ho lottato per la vittoria con Geoffrey Ndungu, perdendo per 8” (43’46”). Quest’anno, a malincuore, dovrò rinunciare; le scelte per questa stagione mi porteranno altrove.
Il record di Jono Wyatt (2002), un siderale 40’34” per 8,9km e 1074m di dislivello, forse uno dei suoi tempi più difficili da battere. Vincitore (credo) otto volte, una delle sue gare simbolo, dopo lo Stellina. Su questo anche lui concorderà.
L’ultimo italiano a vincerla, nel 2017, Antonio Toninelli, affezionato come nessuno mai all’Hochfelln e alla sua birra.
Nel 2014 non sapevo nulla di tutto ciò e mi ritrovai catapultato al via di questa folgorante competizione. La vera storia di Richard Sterni, i viaggi con Max Di Gioia, la classica Gasthof e la sua colazione, l’Oktoberfest, i post gara irrefrenabili…
46 edizioni, il mito…
Consiglio…Siateci! Mountain running lives here.
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Photos: Alexis Courthoud, Ski Club Bergen, Andrew Douglass, Alex Scolari, Francesco Puppi